Silenzio, solitudine, ascolto

by TheDreamSky

Lamentazioni 3:26-28 Buona cosa è aspettare in silenzio la salvezza dell’Eterno. Buona cosa è per l’uomo portare il giogo nella sua giovinezza. Sieda solitario e stia in silenzio quando Dio glielo impone.
Proverbi 21:28 L’uomo che ascolta potrà sempre parlare.

In un mondo sempre più convulso ed agitato parlare di silenzio può sembrare anacronistico o addirittura eccentrico. E’ roba da monasteri, da religiosi, da ...disadattati! Ma pure l’uomo ha disperato bisogno di imparare a fare silenzio, perché quando l’uomo tace Dio parla.

Non è forse vero che nel tribunale della coscienza c’è una voce che parla al nostro cuore che noi spesso vogliamo far tacere? Quella è la voce di Dio che a volte vorrebbe raggiungerci se solo glielo permettessimo. Ma spesso noi scegliamo di metterla a tacere.

Nell’era delle telecomunicazioni globali è interessante notare come l’uomo sia sempre più solo e più isolato. Eh sì, perché la comunicazione prevede due momenti: l’ascolto e la trasmissione. Ebbene se non si impara il silenzio rischiamo di trasmettere quando dovremmo ascoltare o viceversa. Comunicare è un’arte e il silenzio è la disciplina dell'anima che vuole comunicare.

Quanto detto riguarda la comunicazione spirituale tra l’uomo e Dio e tra l’uomo e l’uomo. Quanto rare sono le persone che hanno imparato a fare silenzio!

Fare silenzio è un'espressione molto comune che in realtà ha significati nascosti e vuole dire molto più di ciò che abbiamo sempre capito. Vuol dire costruire il silenzio, realizzare il silenzio in noi e fuori di noi. Non è la semplice assenza di parole espresse ma è una condizione dell’anima e dello spirito, nel primo caso, quello dell'anima, di resa a Lui e nel secondo, quello dello spirito, di riposo in Lui. Dunque resa e riposo sono l’essenza intima del silenzio e soltanto nella comunione con Dio possono essere realizzati appieno.

Nella mia vita ho incontrato molto di rado persone veramente capaci di silenzio. Alcune volte mi è parso di avvertire un'intima turbolenza anche se la persona non aveva proferito parola; pur essendo ancora lontana, già si udiva il “rumore di fondo”. Al contrario, in altri casi, mi è capitato di urtare inavvertitamente una persona vicina della cui presenza non avevo avuto sentore: era in intimo silenzio, taceva anche dentro.

Ora la capacità di silenzio precede la capacità di ascolto nel processo di crescita spirituale ed entrambe sono condizioni necessarie per poter correttamente parlare.

Silenzio, Ascolto, Parola. Questo è l’ordine divino e la Scrittura ce lo presenta così:
Proverbi 17:28 Anche lo stolto quando tace è ritenuto saggio, e quando tiene chiuse le sue labbra è considerato intelligente.
Proverbi 21:28 L’uomo che ascolta potrà sempre parlare.
Giacomo 3:2 Chi tace è savio, chi ascolta è prudente, chi parla senza sbagliare è uomo maturo.

Mi capita spesso di ascoltare i nostri politici e purtroppo devo osservare che praticano l’esatta negazione della Parola di Dio: parlano senza aver prima ascoltato l’altro nella più totale assenza di rispetto reciproco e se potessero non starebbero mai in silenzio! Tutto ciò accade anche nelle famiglie e sui posti di lavoro. Oh se l’uomo si convertisse a Dio! Venite, convertiamoci al Signore!!