Permette la Parola? …perché è Unica!

Permette la Parola? ...perchè è unica!

Chi di noi non ha mai sentito dire almeno una volta nella vita: “questo modo di fare è Machiavellico”. E questo, per aver scorto in certi atteggiamenti di taluni, quel modo di fare che giustifica ogni mezzo, pur di arrivare ad ogni vero o presunto buon fine. A tal proposito, a dire il vero, sembra che Machiavelli non abbia mai scritto o elaborato un concetto del genere e quello che gli viene attribuito sia solo il frutto di deduzioni, per alcuni, ragionevoli deduzioni dalla lettura de Il Principe il famoso libro da lui scritto. Comunque, Machiavelli a parte, la questione è aperta e reale.

Mi è stato raccontato di un uomo che per indurre la propria moglie a migliorarsi sempre di più nella preparazione di pranzi e cene familiari, denigrava e disprezzava costantemente e pubblicamente l’operato della povera donna. Secondo lui questo sarebbe stato sicuramente uno sprone.

Per contro, ho conosciuto coloro che invece ritengono importante, ed è giusto, ingenerare nelle persone un forma di autostima che produca sicurezza. In questo, in verità, si accordano con la Verità biblica che ha proprio questo potere, non però come tecnica psicologica ma come frutto di un fatto: Dio in Cristo si è identificato con me. Se io mi identifico con Lui posso essere sicuro del Suo amore, posso contare sul Suo amore, sul Suo aiuto.

Comunque l’apostolo Paolo molto prima di Machiavelli o dei suoi interpreti, ispirato dallo Spirito Santo ha trattato la questione focalizzando quanto il Cristo sia “sufficiente”, “adeguato”per il credente, e quanto lo stesso non abbia bisogno di artifici umani per vivere la vita cristiana.

2Corinti 4:1-2 Perciò avendo questo ministero, secondo la misericordia che ci è stata fatta, non ci perdiamo d’animo. Anzi abbiamo rinunciato ai sotterfugi della vergogna, non camminando con astuzia e non falsificando la parola di Dio…

Qui la parola astuzia traduce una parola greca panurghìa che significa "attitudine a tutto operare”. In altre parole è la condotta che caratterizza proprio chi è pronto a usare ogni mezzo pur di giungere al proprio fine ed esaltare così le potenzialità umane a discapito della fiducia in Dio, ed è l’opposto della sincerità. E’ la condotta di chi compone strane miscele che tendono a indebolire, se fosse possibile, la maestosa verità della parola di Dio che è e rimane in modo assoluto, potente per salvare, guarire e soddisfare le necessità più profonde dell’animo umano. E’ la condotta di chi vorrebbe sottrarre a Dio e alla Sua parola l’autorità e la potenza che gli sono proprie.

Romani 1:16 Io non mi vergogno dell’evangelo perché esso è la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del giudeo prima e poi del greco.

Leggevo tempo fa lo scritto di un pastore nero, fortemente e giustamente impegnato nella denuncia e nell’opposizione alle leggi razziali negli Stati Uniti. Si era però convinto dell’efficacia del metodo della non violenza adottato da Gandhi. Il gandhismo poteva essere quindi un metodo che i cristiani di colore in America avrebbero dovuto adottare! Perché il Cristianesimo - asseriva lui - può ispirare le motivazioni, ma il gandhismo possiede il metodo.

Niente di più sbagliato. Non è il Cristianesimo ispirazione e metodo? Non è la parola del Cristo sia potenza che metodo?

Gesù dice: "Imparate da ME che sono mansueto ed umile di cuore”. Da Lui quindi e da nessun altro.

E’ un verso questo, che per quanto riguarda la convinzione di quel pastore, testimonia la completezza e compiutezza del messaggio evangelico. Non serve quindi ricorrere a furberie e ad artifici, a volte forse anche innocenti, che cercano di rendere più accettabili verità che non possono essere negoziate e che spesso velano, coprono la gloria del Cristo. Non sarebbe questo un mostrare poca fede nella potenza intrinseca della Verità Biblica?

Questo velo, dice l’apostolo, non dovrebbe essere presente nella mente dei credenti, perché se questo “evangelo è coperto, è coperto fra quelli che periscono, fra i quali l’Iddio di questo secolo ha accecato le menti” (2Corinti 4:3). Ma non tra coloro nella cui mente e cuore è stata proiettata la luce del vangelo, la luce della gloria del Cristo come fonte assoluta di vita per la chiesa (dal greco photismòs: letteralmente luce proiettata). Altro che Illuminismo, altro che luce della ragione eletta a guida della storia. Egli è la vera luce, Egli è il Salvatore ma anche il Signore presente nella Sua chiesa e splende nella Sua gloria, e la Sua gloria è a disposizione per guidare e trasformare quelli che lo contemplano. (2Cor. 3:18).

La questione non è di poco conto.

Coloro che non si impegnano a contemplare la gloria del Cristo sia per se stessi che per gli altri ricorrendo ad altre soluzioni (legalismo, razionalismo, teosofia) rischiano di diventare ottusi, callosi, nostalgici, memori delle glorie del passato, assenti alla Gloria presente ed eterna: Cristo Gesù.

Ogni popolo ha la sua gloria: in campo sportivo, sociale, economico, religioso. Anche la chiesa ha la Sua Gloria: Cristo Gesù.

Questa riflessione richiede necessariamente di precisare che, imparando da Lui ed osservando Lui, siamo guidati in certi tempi anche a prendere posizione contro quella forma di buonismo religioso privo di ogni identità. Anche per questo non abbiamo bisogno di artifici umani. Piuttosto abbiamo bisogno di riflettere il Suo carattere e ricevere la Sua sapienza.

Daniele 11:32 …ma il popolo di quelli che conoscono il loro Dio mostrerà fermezza e agirà.

 

24 gennaio 2017
Pastore Massimo Benedetti